venerdì 24 ottobre 2014

Recensione: "Die for me" di Amy Plum

Non è bellissimo quando torna la voglia di leggere? io e il mio ragazzo la chiamiamo "modalità lettura", ovvero periodi dove riesco a finire un libro in due giorni. Olé!
Oggi tocca a "Die for me" di Amy Plum


"Die for me" di Amy Plum

    
Editore: DeAgostini
Categoria: Urban-Fantasy / Paranormal Romane
Tipo: Primo di una trilogia (Revenants#1)
Prezzo:  14, 90

Trama: Quando i genitori di Kate e Georgia muoiono in un incidente stradale, la vita delle due sorelle viene stravolta e le ragazze sono costrette a trasferirsi a Parigi dai nonni. L’unico modo che ha Kate per soffocare il dolore è rifugiarsi tra le pagine dei libri che ama di più. Fin quando non incontra Vincent.
Bello, misterioso e affascinante, Vincent scioglie a poco a poco il ghiaccio attorno al cuore di Kate che si innamora perdutamente di lui. Ma Vincent non è un ragazzo come gli altri: è un Revenant, un vero e proprio angelo custode, destinato a sacrificare la propria vita per salvare le anime in pericolo, e a risvegliarsi tre giorni dopo la morte, in un circolo senza fine. Kate si ritrova quindi davanti a una scelta difficilissima: proteggere ciò che rimane della sua esistenza e della sua famiglia... oppure rischiare tutto per un amore impossibile?



RECENSIONE


Questo libro sarà difficile da recensire. Innanzitutto dico che mi è piaciuto, ma i 3 cuoricini su 5 se li guadagna solo per l'idea, in quanto a svolgimento di trama etc. meriterebbe un 2, ma veniamo a noi.

La prima volta che ho letto la trama ho storto il naso: la bella protagonista che si innamora del tipico vampiro (perché a chi non vengono in mente i vampiri con parole come revenant?), una cosa trita e ritrita. In realtà, dopo aver letto bene, ho capito che la razza trattata dalla Plum non sono i simpatici amici di Ewdard Cullen, ma una specie tutta nuova, molto più simile a gli zombie, e io amo gli zombie.



Kate (o Katya, ancora non l'ho capito) è la nostra eroina: una sedicenne americana che va ad abitare dai nonni a Parigi assieme a sua sorella Georgia, dopo che i suoi genitori sono morti in un brutto incidente.
Per le prime pagine del libro leggiamo del dolore della ragazza, ma non è mai troppo approfondito e non riusciamo a renderlo la caratteristica principale del carattere di Kate, la Plum non ce ne dà il tempo.
Quasi subito facciamo la conoscenza di Vincent: bellissimo, intelligente, misterioso, dolce, simpatico e blablabla inserire-stereotipo-del-ragazzo-perfetto-qui. 2+2 = Kate s'innamora quasi subito di lui.
La cosa che mi ha reso perplessa, però, è come Vincent ricambi quasi subito i sentimenti! I due ragazzi escono assieme un paio di volte, poi si scopre il segreto di lui, non si vedono per quasi un mese e- miei dèi, apriti cielo! Vincent non mangia più, Kate non sorride mai, lacrime e dolore come se avessero perso una persona con cui stanno da anni (e quando fai che la tua protagonista subisce un lutto come quello dei genitori, trovo strano questo suo improvviso attaccamento a uno sconosciuto, ma va be').
Tornando alla trama. Kate incontra Vincent e i suoi amici Jules e Ambrose e i gemelli Charlotte e Charles, un gruppetto di adolescenti che vivono tutti sotto lo stesso tetto, in una delle ville parigine di Jean-Baptiste, un uomo descritto con la stessa espressività di Fassino.
Ma oltre a essere pieno di soldi, colto, amabile *di nuovo inserire qui tutte le cose che ha un ragazzo perfetto nei romanzi, dal fisico da sogno al carattere*, Vincent (e amici) è un revenant (pronunciato "Ruh-Vuh-Nant" come ci dice Jules nel libro), ovvero un non morto, una specie di zombie con il rewind settato sulla prima volta che è deceduto.



Entriamo nei particolari (perché l'idea di questa specie mi è piaciuta molto, ma penso sia difficile da capire di primo acchito): i revenant non nascono così, lo diventano dopo essersi sacrificati per qualcuno. Da quel momento, dopo la loro morte passano tre giorni come dei cadaveri (nel primo morte fisica e celebrale, nel secondo solo fisica - possono viaggiare in forma eterea - nel terzo sono come dei pazienti dopo un intervento a cuore aperto) e poi tornano magicamente in vita, puff, con l'aspetto della prima volta nella quale sono morti.
Esempio per capirci meglio: se la prima volta in assoluto che XXX è morto è stata quando aveva 19 anni, quando la seconda volta morirà, tornerà ad avere 19 anni, non importa quanto tempo sia passato. In questo modo questi ragazzi sono immortali. Possono invecchiare come persone normali, ma quando muoiono si ripete tutto da capo.
I revenant sono devoti a salvare la gente. E' raro che qualcuno di loro arrivi a un'età avanzata senza mai sacrificarsi, e naturalmente è raro che stiano con un umano, come nel caso della nostra Kate.
Oltre ai revenant, ci sono i numa, i nemici del libro. In pratica il lato cattivo della specie, loro inducono la gente a morire per poter sopravvivere (o una cosa simile, non vengono approfonditi moltissimo).
Come vedete, l'idea è figa. Il problema è che i protagonisti stessi sembrano avere ben poche informazioni sulla loro stessa specie! Alla fine del libro scopriranno nuove doti grazie al legame fra Vincent e Kate, ma tutto il resto va alla nostra immaginazione: sono super forti, sembra, e quando rinascono la mentalità torna giovane o rimane quella di quando sono morti? mistero.

I personaggi:
Kate non è odiosa, ma è la tipica ragazzina di sedici anni che vede un bel ragazzo che le fa gli occhi dolci e puff, si scioglie. All'inizio è tutta "raccontami di te!" e poi "no, ho paura non starmi vicino". Insomma, a tratti da prendere a schiaffi, senza contare che c'è la ricorrente di ogni libro: la protagonista si definisce "passabile", ma ogni essere di sesso maschile sul pianeta le sbava dietro. Beate loro!!
Sua sorella Georgia mi sta più simpatica, ma è la classica party-girl che si infila nei casini anche quando ci sono tutti i segnali d'allarme.
Vincent è... non lo so? di sicuro perfetto, ma il fatto che per quasi un secolo non si sia mai innamorato e poi a prima vista si infatui di Kate mi ha lasciato basita. Insomma, sul serio?? è descritto come un ragazzo tormentato, e si capisce dal suo passato, ma per il resto non lo dà molto a vedere, anzi.
Jules e Ambrose li vediamo poco. Il primo è un'arista, ma di artistico cos'ha? l'abilità di fare un ritratto a carboncino in 3 secondi, forse, per il resto passa il tempo a provarci con Kate, seppur per scherzo (credo...). Il secondo, be', non so come descriverlo.
Charlotte e Charles, i gemelli (ho un debole per i gemelli nei romanzi) avrebbero potuto dare molto, ma sono stati sfruttati poco. Speravo che Charlotte diventasse la migliore amica di Kate, ma la cosa è accennata e basta. Charles è quello su cui si svolge la trama finale del libro, e per come è stato utilizzato appare pochissimo! la Plum aveva la possibilità di creare un bel personaggio, invece l'ha presto, usato per 5 capitoli a stento, e poi nada.
Di tutti gli altri non ho molto da dire, si vedono poco, sono carini, sì, ma poco importanti ai fini della trama.

In conclusione: l'idea era figa, ma lo sviluppo lascia a desiderare. Spero si riprenda con gli altri libri, anche perché questo è pieno di cose irrisolte.









3 commenti:

  1. Wow, grafica nuova!!!
    ma come ti vengono bellissima!!!!!!!
    io devo leggere questo libro! però non ti ha proprio conquistata, forse ha lasciato un pò di cose in sospeso per i prossimi libri, io lo leggerò il prossimo mese speriamo bene!

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    1. Eheh, purtroppo ho perso tutti i miei pennelli su photoshop e ne ho fatta una semplice semplice, però ancora non è finita XD
      Comunque, no per niente ._. sarà che io amo Parigi, eppure non mi ha trasmesso nulla leggere le descrizioni del libro :S

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  2. Vero?? secondo me i personaggi secondari erano più caratterizzati dei principali! XD speriamo si riprenda nel seguito!

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