sabato 15 novembre 2014

Recensione: "Waterfall" di Lauren Kate



"Waterfall" di Lauren Kate

     
Autore: Lauren Kate
Editore: Rizzoli
Categoria: Urban-Fantasy / Paranormal Romance
Prezzo: 18,50

Trama: A Malfenn, piccolo paesino del Trentino, durante l’estate arriva la quindicenne Leonor insieme al padre. Tre mesi prima, nei boschi che circondano l’Overlake Hotel, di proprietà del nonno Josef, durante un’escursione è scomparsa sua madre, Sarah, ormai ritenuta morta in un incidente, anche se il corpo non è mai stato ritrovato. Mentre il padre non si è rassegnato, e ogni notte torna a vagare per i boschi alla ricerca della moglie, Leonor si limita a lasciar trascorrere il tempo intrappolata nel dolore e nei ricordi. Sino a quando non incontra Abel, il bambino con cui giocava da piccola nelle lunghe estati trascorse dal nonno. Ora Abel ha diciassette anni, la fama di duro, e si occupa della piscina e del giardino dell’albergo. Per molti anni ha vissuto confinato in collegio o in una baita in alta montagna, qualcuno dice per il suo cattivo carattere, qualcuno per una misteriosa malattia. Mentre i due ragazzi cominciano ad avvicinarsi, nei boschi di Malfenn fa la sua comparsa una misteriosa bestia assassina. Dopo che due donne sono state sbranate, si comprende che ad ucciderle è stato un essere mostruoso: un lupo mannaro, ed è forse lo stesso lupo mannaro responsabile anche della scomparsa della madre di Leonor. E se il mostro fosse proprio Abel, che non riesce più a trattenere gli attacchi di furia che lo trasformano letteralmente, in un’altra, terribile, persona? Per Leonor, che si è accorta di amarlo, comincia così una disperata corsa contro il tempo per salvarlo. Una corsa che durerà dodici giorni…


RECENSIONE


Lauren Kate, cosa mi hai combinato?
Fino a due ore fa - quindi prima di leggere la parte finale del libro - il mio voto era positivo. Anche più di quello che avevo dato a Teardrop (anche se non ricordo se l'ho recensito aemh...), poi però arrivano i capitoli finali e BOOM. Tutto l'amore che ho provato per il romanzo è andato a scemare, soprattutto grazie al *rullo di tamburi* il triangolo amoroso! Olé.

Ma partiamo con ordine, avevamo lasciato Eureka e Ander in mezzo a un mare di lacrime, letteralmente. La ragazza con la Lacrimaria ha sommerso il mondo con il suo pianto, e l'unica speranza di sistemare le cose risiede nel trovare Solon, il Guardiano del Seme scomparso e che ha tradito, e che secondo Ander sarà in grado di preparare Eureka ad affrontare Atlante.
Nonostante io trovi stupida l'idea di fondo di una ragazza di diciotto anni che non ha mai pianto in vita sua (specie con quello che le è capitato), ho deciso di lasciarmi coinvolgere e di mettere da parte il mio lato "realista" e godermi il libro con tutti i suoi aspetti fantasy. Della serie, se accetti che esiste Superman, devi accettare che vola e fa cose strane, ecco.
E devo dire che il mondo della Kate mi ha affascinato molto più che in Teardrop in questo libro. La magia è tangibile, e i personaggi introdotti non possono che essere apprezzati dagli amanti del fantasy. Fattucchiere, robot-umani, "guizzi" magici. Esme, Solon, i bimbi gemelli, mi sono piaciuti davvero tutti. Ma come per tutti i libri, quelli che devono rimanere nel cuore sono soprattutto i personaggi principali. E qui ecco il tasto dolente.


Eureka è da prendere a schiaffi. Dico davvero, eh. Non ricordo di averla mai "vista" sorridere nel libro, proprio no. Okay, hai fatto un casino colossale, ma dopo 200 pagine potresti smetterla di piangerti addosso (no, termine sbagliato), e rimboccarti le maniche.
Vi giuro che chi mi ha spinto a continuare il libro è stato Ander, che coccolerei tutto il giorno, per dire. Già nel primo l'ho amato. Ander è dolce, coraggioso, si preoccupa per Eureka anche quando lei fa di tutto per essere una vera stronza. Purtroppo la Kate ci dà solo piccoli sprazzi del suo passato, ma io non ho resistito al suo fascino e all'amore incondizionato che ha per la protagonista.
Amore che naturalmente viene corrisposto a pezzi, a causa del triangolo amoroso con Brooks, il migliore amico di Eureka (e non solo, eh), che avevamo lasciato posseduto da Atlante.
Io Brooks proprio non lo sopporto. Cioè, per carità, ho letto di personaggi peggiori, ma in confronto ad Ander non mi sa di nulla. Il problema è che entrambi i ragazzi sono poco approfonditi dalla Kate, che invece si è concentrata troppo su Eureka, quando non ce n'era bisogno - mette una depressione, mamma mia.


Un'altra cosa che mi ha spiazzata è stata l'improvvisa svolta del tema romantico del libro. In Teardrop, Eureka ama Ander e persino i suoi nemici all'inizio di Waterfall lo dicono. Poi, però, puff. Tutta la complicità che sentiva con lui se ne va via, e lei inizia con le sue paranoie a pensare a Brooks. Spesso non capivo a chi tenesse di più. Troppo fuorviante, sul serio, specie in un libro dove il cuore spezzato è il tema principale. Ho l'impressione che nemmeno la Kate sappia chi le piace di più dei due ragazzi.


I colpi di scena che ci sono stati non mi sono piaciuti. Specie quello di Ander, che poi induce anche noi lettori a chiederci "ma allora tutta la storiella del destino che abbiamo letto in Teardrop?".
Per non parlare dell'inutilità di certi punti di vista, come quello di Filiz e dei Guardiani del Seme a inizio libro. La Kate li butta lì, e noi crediamo che in futuro serviranno a qualcosa, e poi... niente.

A dir il vero non so se ci sarà un terzo libro, perché da come finisce sembra non lasciar molto spazio all'immaginazione, e ho appena scoperto che c'è un prequel incentrato su Ander, che non so se leggerò perché non voglio finire a piangere, ecco.

Parlando delle note positive... lo stile di scrittura è bello come sempre, forse troppo descrittivo, ma non si può dire nulla alla Kate. E come precisato all'inizio, se non fosse stato per il triangolo amoroso, avrei dato un bel voto al romanzo. Dei personaggi secondari posso parlare bene solo di Solon ed Esme, perché persino i due nemici principali vengono trattati con semplicità.

Peccato!


2 commenti:

  1. Io ho finito da poco Teardrop e diciamo che mi era piaciuto. Voglio assolutamente andare avanti con la serie! Comunque concordo su molte cose...
    Eureka è una deficiente. Brooks invece è il personaggio che mi è piaciuto di più. Non per l'elemento amoroso, ma proprio come personaggio. (nella parte da posseduto).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per assurdo preferisco anche io Brooks da posseduto che non da normale XD
      Son curiosa di sapere come la porterà avanti owo

      Elimina