sabato 14 febbraio 2015

Recensione: "Violet" di Jessica Brody

In questi giorni di influenza ho finito due libri: "On Writing" di Stephen King, e "Violet" di Jessica Brody. Dal momento che il primo è più un manuale sulla scrittura che non un vero romanzo, ho deciso di non recensirlo e di concentrarmi piuttosto sul secondo. 
Purtroppo questa lettura non mi ha lasciato nulla dentro, al contrario di molte altre ragazze che l'hanno letto e recensito in maniera positiva.



"Violet" di Jessica Brody


    
Tipo: Trilogia
Editore: Fanucci
Categoria: Urban-Fantasy / Paranormal Romance / Fantascienza
Prezzo: 14,90

Trama: Quando il volo 121 della Freedom Airlines precipita nell’oceano Pacifico, nessuno si aspetta che ci siano dei superstiti. Così, la notizia di una ragazza ritrovata a galleggiare tra i rottami dell’aereo, praticamente illesa, fa il giro del mondo. Nessuno sa spiegarsi come possa essere sopravvissuta... tantomeno lei. La sua mente è una tabula rasa: non ricorda il proprio nome né nessun avvenimento della sua vita, e non sa spiegare cosa ci facesse su quel volo. Le sue impronte digitali e il suo DNA non si trovano in alcun database, nessuno ha denunciato la sua scomparsa.

Intrappolata in un mondo che non riconosce, con delle abilità che non è in grado di comprendere e ossessionata da una minaccia che è solo un’eco nella sua testa, la ragazza misteriosa si sforza di rimettere insieme i pezzi del proprio passato e scoprire chi è veramente. Ma a ogni indizio seguono nuove domande, e lei non ha abbastanza tempo per trovare le risposte. La sua unica speranza è un ragazzo affascinante, che sostiene di conoscerla da prima dell’incidente e di averla aiutata a fuggire da un esperimento top secret. Ma lei di chi può fidarsi davvero?


RECENSIONE


Okay, allora. Permettetemi di essere un tantino "cattiva". Capisco che la Fanucci debba tirare acqua al suo mulino, e capisco anche che ognuno ha i suoi gusti, ma i commenti a questo libro che riporta sul suo sito ufficiale mi lasciano un tantino perplessa.

"Per gli amanti dell'urban paranormale, fantascientifico, intenso"
“Una storia struggente e avvincente” 

Ma abbiamo letto lo stesso libro?

"Violet", in lingua originale "Unremembered", ovvero titolo azzeccatissimo e che in Italia trasformiamo in qualcosa di poco comprensibile perché "Ehi, noi che ci occupiamo della traduzione il romanzo nemmeno lo abbiamo sfogliato, yeah!", è una lettura che consiglio a chi ha voglia di qualcosa di leggero e spensierato, che occupa giusto un giorno o due - sempre che non vi annoiate come è successo a me.


La trama parte subito col "botto": Una ragazza viene soccorsa nel bel mezzo del mare, fra i rottami di un aereo precipitato e che non ha lasciato superstiti. Tranne lei, ovvio. La poverina non ricorda nulla, né il suo nome né le sue origini, e viene catapultata in un ospedale dove tutti si fanno gli affari suoi - in breve. L'unica cosa che sembra appartenere davvero a lei è un ciondolo a forma di cuore con sopra un'incisione: "S + Z = 1609". Ma cosa vorrà mai dire? e chi è il ragazzo che sbuca dal nulla e si ostina a dire di conoscerla? zan zan zan, suspense a livelli estremi!
Proprio no.


Scopriamo quasi tutto già a metà libro, e la sensazione che ho avuto è stata quella che... be', il romanzo si stesse facendo interessante proprio alla fine. Però, appunto, poi finisce, e a noi non rimane che aspettare il seguito.
Violet - nome affibbiato alla poveretta a causa del colore dei suoi occhi - è un manichino in balia delle vicende del romanzo. Dapprima viene mandata da una famiglia affidataria, dove conosce il fratellino adottivo Cody, un tredicenne nerd con la battuta sempre pronta, poi si ritrova scarrozzata da Zen, il misterioso ragazzo che dice di conoscerla, e infine viene aiutata dalla dottoressa Maxxer. Non mi sento di dire che la protagonista è antipatica, è solo una poverina che non ricorda un bel niente, e che quindi non sa nemmeno lei che fare di pagina in pagina.

L'idea, una volta capita verso la fine, poteva essere buona. Peccato che sia stata sviluppata con lo stesso spessore di un romanzo per bambini.
Ho trovato diverse cose che mi hanno fatto storcere il naso, ma quella che reputo più assurda è nelle prime pagine: la polizia è tanto intelligente da far esaminare il ciondolo di Violet da mezza città, ma non si accorge che nelle tasche dei pantaloni che indossava sul luogo del ritrovamento c'è un biglietto. Cioè, davvero? ma mi state prendendo in giro? O-KAY.

Altra cosa che non mi è piaciuta è stata la questione "niente memoria". A volte Violet non sapeva cose normalissime - del tipo il sarcasmo e via dicendo - altre invece puff, tutto normale, niente di strano. Ma qui sorvolo, perché non soffro di amnesia (fortunatamente) e so quanto comunque può essere complicato scrivere di certe cose.
Il terzo punto riguarda l'amatissimo (no) "Deus ex machina", ovvero il metodo usato da certi scrittori per risolvere una situazione sennò irrisolvibile con l'inserimento di un certo personaggio o evento. In questo caso penso che la dottoressa Maxxer sia servita solo a quello, così come Rio verso la fine. Di questa tizia non sappiamo NULLA (anche se io penso di avere un'idea sulla sua vera identità, vedremo), appare per 2 capitoli e poi sparisce. Intanto si lascia dietro spiegazioni sennò difficili da dare ai lettori, e che aiutano Violet non poco. Comodo fare così, eh?

Per quel che riguarda lo stile dell'autrice, nulla da dire. E' chiaro, scorre bene e non usa paroloni che ammazzano la lettura. Purtroppo però, non mi sono appassionata per niente a "Violet". 
I personaggi non mi sono piaciuti, la storia d'amore è troppo improvvisa e semplice per trasmettere qualcosa, e per l'amor del cielo, se leggo ancora una volta di quanto Violet sia una gnocca assurda, giuro che mi sparo. C'era il bisogno di ripetere questo concetto così tante volte? no, io non credo proprio.

Si è capito che non mi è piaciuto questo libro? sì.
Leggerò il seguito? dubito, ma non si sa mai.






4 commenti:

  1. Ciao,complimenti per la recensione! La trama mi ispirava un sacco,ma sicuramente non lo leggerò.

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    1. Grazie ^^
      Ovviamente dico sempre che le mie recensioni sono un pensiero personale, non costringo nessuno a non provare la lettura... però cerco sempre di essere onesta sia nel bene che nel male XD La trama ispirava un sacco anche me, peccato :s

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  2. Non penso leggerò mai questo libro... e la tua recensione mi è piaciuta un sacco.
    Proprio per questo non lo leggerò mai! =D Grazie!

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