Libro letto mesi fa, ma deciso di recensire oggi, Angelfall (in italiano L'Angelo Caduto) di Susan Ee non mi ha conquistato molto, quindi preparatevi a una recensione "diversa" da quelle in giro per il web. Penso infatti di essere una delle poche a cui non è piaciuto moltissimo, e non credo sia colpa della traduzione (pessima) della Fanucci, che non voglio tirare in ballo perché onestamente sono qui per parlare del libro, e non del lavoro dei traduttori.
"L'Angelo Caduto" di Susan Ee
Editore: Fanucci
Categoria: Urban-Fantasy / Paranormal Romance
Prezzo: 12,00 €
Uscito il: 25 luglio 2013
Tipo: Primo di una triologia
Trama: Un esercito di angeli sterminatori ha attaccato la Terra: dopo poche settimane la violenza dilaga ovunque, insieme alla paura e alla superstizione. Nella Silicon Valley ostaggio delle gang, la diciassettenne Penryn cerca di sopravvivere e proteggere la sua famiglia, fino a quando gli angeli guerrieri non rapiscono sua sorella minore, la più fragile, la più indifesa. L’unico modo per salvarla è affidarsi a un nemico, un angelo che ha perso le ali in combattimento e ora ha bisogno, come Penryn, di raggiungere la roccaforte delle crudeli creature alate a San Francisco. Nel viaggio che li porterà alla città, Penryn e Raf impareranno a contare solo l’una sull’altro, in un deserto in cui regnano la devastazione e il sospetto e in cui il pericolo è dietro ogni angolo.
RECENSIONE
L'Angelo Caduto si apre subito con un botto. Veniamo catapultati ai giorni nostri in un mondo distrutto, dove le città sono infestate da vandali e i pochi umani "per bene" rimasti devono sempre stare con il naso all'insù, per prevenire l'attacco di esseri alati spietati. Da appena sei settimana, infatti, la Terra ospita gli Angeli. Le creature di Dio discese all'improvviso sul nostro mondo, però, non sono quelle buone e amorevoli dei libri di religione, ma cacciatori spietati che vedono nell'umanità qualcosa da sradicare dal pianeta.
Penryn, la protagonista della storia, ha diciassette anni, ed è rimasta da sola a badare a una madre malata di mente e a una sorellina disabile, costretta sulla sedia a rotelle. Già da subito, quindi, veniamo travolti dalla situazione difficile della ragazza, in un mondo da incubo. Ma si sa, non c'è mai limite al peggio, e Penryn lo scopre quando gli Angeli decidono di dare il via a uno scontro razziale proprio davanti ai suoi occhi! A rimetterci le penne (nel vero senso della parola) è Raf (in lingua originale Raffe, questi cambi di nomi proprio non li capisco), un bellissimo angelo ridotto in fin di vita da quelli della sua stessa specie. Come se non bastasse, gli Angeli che lo hanno ferito rapiscono la sorellina di Penryn, e da qui la scintilla che fa accadere l'impossibile: un essere umano che si allea con un angelo. Raf, infatti, è l'unico a sapere (in quanto angelo) dove è stata portata la piccola Paige, e l'unico quindi che può condurci Penryn.
Alleati per necessità, come nel migliore dei libri paranormal romance, i due finiranno per avvicinarsi un po' troppo.
Parlando della trama, non ho nulla da dire: l'ambientazione quasi distopica con protagonisti gli Angeli mi è piaciuta, e tutto sommato anche il finale.
I personaggi, invece, così così. Ho apprezzato Penryn e la sua forza d'animo, anche se sono sempre convinta che le ragazzine di diciassette anni siano pur sempre ragazzine, e che certe volte dovrebbero comportarsi più come tali che non da eroine senza paura. Il fatto che abbia una madre pazza e una sorellina disabile, poi, sono il tipico cliché della "protagonista che deve badare a tutti" e che quindi ha, permettetemi il termine, "due palle grandi come una casa!". Forse la malattia della madre è stata più una scusa utilizzata per toglierla dal libro e liberare così Penryn dal peso dei genitori, e farle vivere l'avventura sola con Raf. Comunque sia, non è difficile immedesimarsi in lei, e questo è senza dubbio un bene.
Di Raf (o Raffe), invece, non posso parlare in positivo. L'angelo è troppo riservato, spesso non si capisce che gli passa per la testa e fino alla fine non ho capito cosa pensasse di Penryn. Pensavo che il loro legame sarebbe stato approfondito, ma mi sbagliavo, la parte romantica è davvero poca. Ho quasi di più apprezzato l'angelo albino, Giosia, che appare per ben poche pagine!
Un voto positivo al finale con Paige, quello mi ha davvero sorpreso e mi induce a leggere il seguito!
Un voto negativo alla traduzione e alla copertina, identica a quella di Schegge di Me.
Penryn, la protagonista della storia, ha diciassette anni, ed è rimasta da sola a badare a una madre malata di mente e a una sorellina disabile, costretta sulla sedia a rotelle. Già da subito, quindi, veniamo travolti dalla situazione difficile della ragazza, in un mondo da incubo. Ma si sa, non c'è mai limite al peggio, e Penryn lo scopre quando gli Angeli decidono di dare il via a uno scontro razziale proprio davanti ai suoi occhi! A rimetterci le penne (nel vero senso della parola) è Raf (in lingua originale Raffe, questi cambi di nomi proprio non li capisco), un bellissimo angelo ridotto in fin di vita da quelli della sua stessa specie. Come se non bastasse, gli Angeli che lo hanno ferito rapiscono la sorellina di Penryn, e da qui la scintilla che fa accadere l'impossibile: un essere umano che si allea con un angelo. Raf, infatti, è l'unico a sapere (in quanto angelo) dove è stata portata la piccola Paige, e l'unico quindi che può condurci Penryn.
Alleati per necessità, come nel migliore dei libri paranormal romance, i due finiranno per avvicinarsi un po' troppo.
Parlando della trama, non ho nulla da dire: l'ambientazione quasi distopica con protagonisti gli Angeli mi è piaciuta, e tutto sommato anche il finale.
I personaggi, invece, così così. Ho apprezzato Penryn e la sua forza d'animo, anche se sono sempre convinta che le ragazzine di diciassette anni siano pur sempre ragazzine, e che certe volte dovrebbero comportarsi più come tali che non da eroine senza paura. Il fatto che abbia una madre pazza e una sorellina disabile, poi, sono il tipico cliché della "protagonista che deve badare a tutti" e che quindi ha, permettetemi il termine, "due palle grandi come una casa!". Forse la malattia della madre è stata più una scusa utilizzata per toglierla dal libro e liberare così Penryn dal peso dei genitori, e farle vivere l'avventura sola con Raf. Comunque sia, non è difficile immedesimarsi in lei, e questo è senza dubbio un bene.
Di Raf (o Raffe), invece, non posso parlare in positivo. L'angelo è troppo riservato, spesso non si capisce che gli passa per la testa e fino alla fine non ho capito cosa pensasse di Penryn. Pensavo che il loro legame sarebbe stato approfondito, ma mi sbagliavo, la parte romantica è davvero poca. Ho quasi di più apprezzato l'angelo albino, Giosia, che appare per ben poche pagine!
Un voto positivo al finale con Paige, quello mi ha davvero sorpreso e mi induce a leggere il seguito!
Un voto negativo alla traduzione e alla copertina, identica a quella di Schegge di Me.
Io avevo adorato questo libro, ma devo concordare praticamente con tutto quello che hai detto. Tralasciando la cover, la traduzione orribile, i cambi di nome senza senso e anche il titolo italiano (perché cavolo non hanno lasciato quello originale?!), anche la storia e i personaggi non sono certo esenti da difetti. Hai ragione su Penryn, che può sembrare la solita eroina adolescente poco credibile, e avevo pensato anche io che la malattia della madre fosse un po' un espediente per togliersela di mezzo. Ti do anche ragione su Raffe (mi rifiuto di scrivere Raf): un personaggio potenzialmente molto interessante, ma troppo poco approfondito, troppo misterioso, che non si espone mai da un punto di vista emotivo. Ma ti posso dire una cosa? Ho letto il seguito, World After, che ho amato da morire, anche di più di Angelfall. Scopriamo di più su Raffe (sia perché lui comincia a esporsi e a parlare, sia perché vediamo alcuni suoi ricordi.. se leggi, capirai), la storia si delinea e si fa ancora più intrigante (Paige avrà un ruolo fondamentale), il tutto assume una sfumatura horror che, ti posso dire da non amante dell'horror, rende l'intero libro accattivante e impossibile da mettere giù! Per non parlare dei personaggi secondari che verranno introdotti.. molto particolari! Però ti avviso, se cerchi una storia d'amore sdolcinata, proprio non l'avrai.. in World After, Raffe appare solo nell'ultimo terzo del libro e quindi le interazioni tra lui e Penryn sono tutte concentrate oltre la prima metà del romanzo.. in ogni caso sono poche, ma intensissime. Io li ho amati profondamente! *_* Te lo consiglio assolutamente!! :D
RispondiEliminap.s.: scusa la lunghezza del commento :P
Figurati, non devi scusarti di nulla, anzi mi fa piacere che hai commentato! mi sa proprio che lo leggerò allora, anche se (a prescindere o no che lo faranno uscire in italia) lo leggerò in inglese. Ho il terrore di leggere altre traduzioni del genere XD
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