mercoledì 21 maggio 2014

Recensione "Le cronache delle spade di Inazuma: La figlia della spada" di Steve Bein

Buonasera cari lettori/lettrici! Ho finalmente finito di leggere il libro di Steve Bein, uno dei più lunghi che io abbia letto! Stranamente, non parla di angeli (woah!), bensì di un'altra mia passione: il Giappone! Da amante della cultura giapponese, soprattutto quella legata ai samurai, non ho potuto resistere al fascino di questo libro. La sua copertina mi ha attirato a sé come una falena viene attratta dalla luce ;_;
Passiamo dunque alla recensione del romanzo!



"Le cronache delle spade di Inazuma - La figlia della spada" di Steve Bein

  ❤  
Editore: Fanucci
Prezzo: 17,50 €
Data di Pubblicazione: 30 Aprile 2014
Categoria: Urban-Fantasy / Storico
Tipo: Primo di una Triologia (+ racconto esclusivo in digitale).

Trama: Oshiro Mariko è l’unico detective donna del Dipartimento della Polizia Metropolitana di Tokyo, ed è costretta a lottare per guadagnarsi ogni grammo di rispetto. Decisa ad investigare sul narcotraffico della yakuza, si trova invece assegnata ad un caso che sembra il meno promettente della sua carriera: il tentato furto di un’antica spada. Il proprietario della spada, il professor Yamada Yasuo sostiene che sia stata forgiata dal leggendario maestro Inazuma;le sue lame, secondo alcuni, possiedono qualità magiche e hanno il potere di incidere sul destino di chi le impugna. La detective non ha nessuna intenzione di crederci, ma il suo scetticismo avrà vita breve. Le sue investigazioni la faranno precipitare nelle maglie di una maledizione che dura da secoli e che, ora più che mai, reclama sangue. Mariko sarà l’ultima di una lunga serie di guerrieri a scontrarsi con questo potere demoniaco, e perfino la spada che imparerà a maneggiare potrebbe rivoltarsi contro di lei…


RECENSIONE


Da dove posso cominciare? Questo è uno di quei libri che ti lasciano con una strana sensazione dentro, che ti spingono a voler ficcare il naso nei documenti di storia e a sapere sempre di più sul passato, sulle guerre, sulle culture dei popoli. "La figlia della spada" non è un semplice urban-fantasy, anzi, si avvicina molto di più al genere storico e proprio per questo lo sconsiglio a chi vuole una lettura leggera e cerca i classici protagonisti adolescenti immersi in un mondo magico.



Il mondo di Steve Bein ha come palcoscenico Tokyo, la capitale del Giappone, e come protagonista Mariko, unica detective femmina del distretto di polizia. Fin dalle prime pagine veniamo messi davanti alla cultura nipponica -così diversa dalle altre- proprio grazie a tutte le vicissitudini patite dalla poliziotta. Mariko, infatti, deve combattere con le unghie e con i denti per farsi rispettare dai suoi colleghi maschi, ma soprattutto per convincere il suo capo, il tenente Ko, misogino bastardo (si, non ci sono altri termini per lui!) che minaccia di cacciarla dal dipartimento una pagina sì e l'altra pure. Ma nonostante Mariko sia una poliziotta in gamba, se non una dei migliori del dipartimento, si ritrova comunque a dover dare retta al suo capo per non buttare al vento la speranza di essere ammessa alla narcotici, sezione nella quale vuole entrar fin da quando sua sorella, Saori, è caduta nel circolo della droga.
Fin dalle prime righe, insomma, capiamo che la vita della nostra protagonista non è quella di una normale ventisettenne. Con i colleghi sessisti e una sorella minore drogata, Mariko deve fare appello a tutte le sue forze per non lasciarsi sconfiggere dalle avversità che il destino ha in serbo per lei. E sarà proprio il destino a farla incontrare con il simpatico, ma temibile Yamada, un ottantasettenne maestro dell'arte della spada che le riempirà la testa di leggende antiche sulla magia e sul fato.

Il libro viene narrato da più punti di vista: quello di Mariko, la nostra protagonista poliziotta dalle palle quadrate, quello di Fuchida, il "nemico" della situazione, un samurai freddo e spietato, e quello dei protagonisti delle Ere passate. Grazie a questi cambi siamo in grado di venire a conoscenza delle storie legate alle 3 spade protagoniste, Bella Cantante, Vittoria Gloriosa e Tigre sulla Montagna (amo i nomi di queste spade XD), e impareremo anche molto di più sulla vita dei samurai e del bushido.

Da amante dell'epoca Sengoku, sono rimasta piuttosto soddisfatta. Certo, avrei preferito leggere di più sui più famosi samurai, ma mi accontento che sia stato citato quantomeno Toyotomi Hideyoshi.
Steve Bein sa di cosa parla e ne parla pure molto bene. Le descrizioni dei luoghi sono accurate, quelle delle spade e delle usanze sono perfette. Per chi non avesse mai letto nulla del Giappone, consiglio di tenere a portata di mano il Glossario (a fine libro). I termini nipponici, infatti, sono moltissimi e usati in parecchie occasioni. Questo è sia un pro che un contro. Come pro, per chi ama il Giappone come me, è che riesce subito a farti immedesimare nell'ambientazione. Come contro, per chi non conosce nemmeno un termine, è che all'inizio si rimanga parecchio confusi!

Riassumendo, questo è un libro che consiglio a chi vuole leggersi qualcosa di inventato, ma accurato, riguardo la storia Giapponese. Lo stile di Steve Bein è moderno e antico a seconda del momento richiesto, e le note a fine romanzo mi hanno fatto sorridere divertita :D.

Mi spiace solo che non sia stata tenuta la copertina ufficiale. Per quanto ami quella italiana, l'originale con Mariko è qualcosa di fantastico!

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